Si scrive per camuffare o vestire di sé l’altra scrittura, quella che ci portiamo dentro, quella che non lascia spazio a svolazzi sintattici e che non degna nessuno di benevolenze temporali. Ho scritto in anni lontanissimi quando non pensavo nemmeno lontanamente che il mio scrivere potesse rappresentare un simulacro esterno come un libro. Ne sono uscite cose come quelle che leggete: sono la mia verità? Sì lo sono e possono essere tenute in mano liberamente. I Media li leggo, li vedo, a volte li “sento” ma so perfettamente che è un momento: se ne andranno o peggio diranno cose terribili per me. Li rispetto e spesso non sono stato ricambiato: è il web, l’umanità, la cultura, la stupidità, la noia e l’abitudine. Siamo noi. Non ci sono guru nel mio panorama culturale, io sono sullo stesso livello di chiunque altro, appena mi colpiscono in modo becero divento di una spanna superiore sotto tutti gli aspetti. Non ho mai incontrato un’idea assoluta o un assoluto giusto. Siete tutti relativi, siamo tutti improbabili.
sabato 20 marzo 2021
L’altra scrittura
Si scrive per camuffare o vestire di sé l’altra scrittura, quella che ci portiamo dentro, quella che non lascia spazio a svolazzi sintattici e che non degna nessuno di benevolenze temporali. Ho scritto in anni lontanissimi quando non pensavo nemmeno lontanamente che il mio scrivere potesse rappresentare un simulacro esterno come un libro. Ne sono uscite cose come quelle che leggete: sono la mia verità? Sì lo sono e possono essere tenute in mano liberamente. I Media li leggo, li vedo, a volte li “sento” ma so perfettamente che è un momento: se ne andranno o peggio diranno cose terribili per me. Li rispetto e spesso non sono stato ricambiato: è il web, l’umanità, la cultura, la stupidità, la noia e l’abitudine. Siamo noi. Non ci sono guru nel mio panorama culturale, io sono sullo stesso livello di chiunque altro, appena mi colpiscono in modo becero divento di una spanna superiore sotto tutti gli aspetti. Non ho mai incontrato un’idea assoluta o un assoluto giusto. Siete tutti relativi, siamo tutti improbabili.
venerdì 19 marzo 2021
La mia bacheca esistenziale
giovedì 18 marzo 2021
Puntuale la sera
per riconoscerli al tatto, per sentirli fluire,
riconoscermi in essi e capire dove li ho traditi;
non esiste palcoscenico adeguato a questo dietro le quinte,
solo sussurri che giungono deformati dall’attesa e dal bisogno.
Non vi serve, non mi aiuta, non fa scrivere.
mercoledì 17 marzo 2021
Epiloghi straordinari
la mia insoddisfazione:
non amo la rabbia ma faccio rabbia.
Talvolta mi stanco
ma non mi sono mai arreso,
nemmeno alla sorpresa di ciò che provoco.
Ho attraversato molti mari, reali o presunti:
bagni indimenticabili e traversate tempestose;
non l’ho deciso io,
ho solo fatto da testimone ad epiloghi straordinari,
cocci di esplosioni più o meno previste,
qualche residuo è rimasto a galleggiare qua e là.
martedì 16 marzo 2021
Un bacio pieno d’aria
Era il primo anno di liceo classico quando una ragazza mi rivelò il mistero del parlare e dello scrivere: io le dissi ti amo, lei si avvicinò e si mise un po’ di sbieco affinché potessi ammirare la lunghezza delle sue ciglia e mi rispose: “Scrivilo, non dirmelo perché lo dimenticherai, scrivilo con un bacio.” Ho parlato con migliaia di persone ed erano tutte chiacchiere importanti, l’unico ricordo che conservo di esse è un’eco lontana. Scrivo da quel pomeriggio in cui Enzo scrisse a Tiziana con un bacio lento e pieno d’aria che era innamorato di lei. Così Tizzy c’è ancora, con la gonna a quadri e lo spillone dorato e la camicia chiara sopra il seno ansimante. C’è perché ne ho scritto. Allora come adesso, scrivo per pesare di più sulla bilancia della vita o per continuare a crederlo. Ognuno di voi ha la sua ricetta e relativa posologia dentro la tastiera… miliardi di battiti e di baci, un firmamento di astri luminosi che contengono le nostre vite, che continueranno a riflettere sulla terra anche quando i proprietari saranno volati via.
lunedì 15 marzo 2021
Non fu poi male
Dimmi che non è stato poi
male,
non tanto, per noi che abbiamo
sconfessato le regole
del gioco.
Conficcami nel cuore il chiodo
del mio eskimo
fai che il mio sangue fluisca
al ritmo dei miei capelli che
ondeggiano lungo la
strada.
Giurami che averci provato
basta a ricordarci
che fummo vivi
e sbagliati.
Chiudimi gli occhi
apri il mio sguardo
al ghigno beffardo di
non esserci riusciti.
Io ben ricordo l’ideologia
Il bisturi affilato che
separò le scene della mia
vita
e tu dimmi che non è stato poi
male.
domenica 14 marzo 2021
Via Festa del Perdono
Ho ancora negli occhi i giorni trascorsi in Via Festa del Perdono, una strada che fronteggia la facciata dell’università Statale di Milano; in pieno centro, a breve distanza da Piazza Duomo e dalla Galleria. Via Festa del Perdono è stata per 3 anni la mia casa, poi nel 1973 sono emigrato. E’ anche il luogo della nascita del mio sogno sociale più grande e del suo più feroce ridimensionamento.
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