Annuivamo nel ’70, continuiamo a farlo oggi. Io sono un uomo sfinito dalla schizofrenia di un’esistenza accompagnata da gente che artisticamente amavo e politicamente e ideologicamente invece non digerivo. So perfettamente che non ricucirò lo scollamento, non certo in questa vita e il senso d’impotenza mi sta uccidendo lentamente e poi sono solo, giustamente e lucidamente solo. Questa è la storia della mia vita: guardare la luna indicata dal dito…e prendere sempre una sberla come se fossi ugualmente un’idiota.
sabato 16 gennaio 2021
venerdì 15 gennaio 2021
L’ombra
Per episodi più o meno lunghi l’ombra che sempre proiettate sul mio intelletto acquista una corporeità vera; mi aiuta a giocare anche con la mia esistenza qui, a scambiarla nel mio immaginario con le mie parole e con le idee che sento aleggiare in modo palese in questa dimensione virtuale. Non c’è un’altra conoscenza che io desideri di voi, è un equilibrio sottilissimo e mi bastate fatti di parole e pensieri. Ma qui e solo qui, fuori c’è la guerra e forse Enzo è già partito lasciando dietro di sè una tenue scia di sogni interrotti. Questo blog non cambia le carte in tavola le dispone solo in modo diverso perchè a me sembra di non aver più nulla da dire.
giovedì 14 gennaio 2021
mercoledì 13 gennaio 2021
Una convinzione scomodissima
Io non generalizzo quando vedo la giornalista molto sicura di sè parlare un collegamento televisivo da Teheran col velo in testa e, due settimane dopo, discutere di rapporto uomo donna nella cattolica Italia su uno sgabello con gonna corta, tacco 15, cosce in bella vista e trucco perfetto. Penso solo alla coerenza… Gli estremismi intellettuali fanno godere senz’altro di più ma producono altri estremismi poco digeribili. La parità resterà in alcuni casi sempre e solo un’utopia ma i diritti relativi a salute famiglia, lavoro, scuola, rappresentanza, tutti i diritti civili insomma non possono essere barattati, nemmeno con la cosiddetta liberazione femminile. La padella femminista brucia esattamente come la brace maschilista. Io sono convinto che se non usciamo da questo tipo di rappresentazione da due soldi resteremo sempre guitti da strapazzo, è questa mia convinzione che dai miei 18 anni fino ad ora mi ha guidato nel viaggio esistenziale attraverso la carne e l’anima delle donne che ho incontrato. Una convinzione scomodissima e poco gestibile. Oggi mi preoccupa molto meno di prima dire certe cose, allora ero solo un ragazzo coi genitali gonfi di desiderio e la testa piena di sogni, rabbie, dolcezze e segreti. Allora vedere gli sguardi di fuoco quando affermavo certe cose mi faceva ghiacciare il sangue nelle vene, oggi mi rende solo più malinconico.
martedì 12 gennaio 2021
Deja vu
Qualunque prospettiva finora mi ha ucciso. Ho un’arma affilata in mano e dico di saperla usare bene: dipende. La solitudine mi ha aiutato a combattere, mi ha difeso le spalle, acuito i sensi, illuminato gli angoli della mia esistenza, mi ha ingannato facendomi credere che ormai fosse in mio potere. Ieri sera l’ho afferrata per la lama. La ferita è stata terribile come certi deja vu che ti fanno esclamare: tutto questo tempo in così poco tempo? Io non ho scelto nulla! Non posso arrogarmi scelte che non ho mai fatto: il caso, la vita, altre circostanze mi hanno costruito attorno un’esistenza complessa e multiforme. Io mi ci sono adagiato e adeguato finchè è stato possibile. La mia identità profonda è dentro le scelte sintattiche e verbali, dentro la punteggiatura, gli aggettivi, gli avverbi e i tempi scelti nel raccontarsi. Potrebbe essere difficile credere che una parola piuttosto che un’altra o una virgola possano dire di me come uomo più di una foto ben eseguita, eppure è così. Questa identità soggiorna qui da sempre ed è nella sua anzianità di servizio che io ripongo la speranza di non perdermi per sempre.
lunedì 11 gennaio 2021
Fuggire
Sta diventando un’abitudine fuggire, prima era soltanto un brutto vizio, un modo subdolo di affrontare il rapporto con la cultura in senso lato. Non potendo, in mancanza di strumenti adeguati, impiantare un qualsivoglia tentativo di approccio culturale, ci si affida alla “scomprensione”, neologismo cacofonico e esteticamente laido. All’interno di questa attitudine mentale, vecchia quanto il mondo, si può tranquillamente giocare alla vestizione di nonsense ridicoli e mediocri: nemmeno un sentimento vero o un’emozione sincera si possono salvare a lungo da questo gioco al massacro.
LA FOTO E' DI PINO GRASSO
domenica 10 gennaio 2021
Uno sfogo esistenziale
In certi casi ho pensato, prima di mettermi alla tastiera, di provare a fingermi un’altra esistenza e altre dinamiche: chi potrebbe mai sapere veramente di me? La rete è piena di falsi narrativi e intellettuali, di castelli incantati pronti a crollare al primo alito di concretezza vitale. Ma non ci riesco, scrivo della mia mediocrità immaginando l’assoluto: s e non potessi farlo più sarei privato di uno dei pochi sfoghi esistenziali che mi sono rimasti. Il blog è una strana creatura molto più duttile di quanto si possa pensare, nel contesto personale, che resta intonso se lo vogliamo, si inserisce quello pubblico, croce e delizia di noi tutti, pietra di paragone culturale ostica e micidiale in certi suoi risvolti. Sarà su quel terreno che si giocherà la vera partita di un blog, nel guardarsi in faccia, migliorare la forma del nostro pensiero e la sua espressività, confrontarla con gli altri, accettarne la diversità e difendere la dignità del nostro sentire. In questo, specificatamente, io mostro spesso la corda e lo scrivo.
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