sabato 23 gennaio 2021

Papà

Mio padre c’è stato in modo imponente, nel bene e nel male era uno di quei vecchi siciliani che ti attraversano da parte con lo sguardo, uomo che ti imponeva delle scelte anche nel linguaggio e mi ha costretto a combattere per le mie diverse dalle sue… la lontananza che spacciamo per reciproca conoscenza! Ci sono due post che da soli sarebbero esaustivi per il senso della mia vita e della mia scrittura. Uno è questo. Mio padre non lo avrebbe disdegnato perchè è breve e asciutto, avremmo poi litigato come sempre su tutto il resto, s u questa sciocca esibizione del privato e sulla blogosfera in generale. Non ho più nessuno con cui litigare così. Ci sono sedie che restano vuote in modo definito e una parte di noi con esse.

venerdì 22 gennaio 2021

Milano

Milano della fine degli anni 50 e all’inizio del 60 era una città diversa, era una dimensione perduta per sempre. Io la ricordo con una sensazione di “grande abbraccio”, una ritrosia che si lasciava vincere solo da una schiettezza sincera. Ero un bambino ma i milanesi li ricordo bene: sorrisi formali ed attenti, l’aria di chi aveva sempre qualcosa da fare o la stava facendo e il freddo pungente delle mattine d’inverno. Nel 1958, poco prima che iniziasse la primavera, entrai nella prima classe elementare lombarda e conoscevo l’italiano!

giovedì 21 gennaio 2021

Piove

Senti ti sono amico io, l’unico che hai, raccogli tutto, metti in stiva e parti! Non è questa la costa dove andrai a spiaggiarti come la balena che sei. Esci dagli schemi e giocaci, chi può impedirtelo? Se esiste un “grande sogno” è questo ed è infinito…non ti accorgerai nemmeno di morire. Piove, meravigliosamente piove, l’acqua detta un ritmo diverso al mio tempo, lascia dentro di me pozze piene di riflessi tremolanti: vi sbircio dentro e l’uomo che sono ritorna bambino con contorni imprecisi e molti sogni ancora da afferrare. Prima del grande secco dell’anima. Riapro lo stesso foglio oggi come se fosse il richiamo di una stagione che torna, di una speranza che cresce. Di un sogno che non muore.

mercoledì 20 gennaio 2021

Un caffè siciliano


Tutte le sere attendo che muti il colore dell’aria sopra di me e le palme si disegnino scure contro il cielo della mia città: se penso a Berlusconi o a Bossi sorrido. In fondo queste strade e l’aria che vi si respira restano quanto di più vicino ci sia al mio sogno; sorrido pensando alle dinamiche storiche e sociali che hanno attraversato questa lunga penisola e non sono poi certo che la mia visione “dal basso” sia scomoda. Attendo altri proclami, altre prese di posizione e penso a Valentina che mi dice cose terribili con un sorriso ammaliante. Tutte le sere attendo la sera: prima o poi verrà la notte e dunque un altro giorno con un sole chiaro, netto, caldo. Siciliano.
 “Un caffè, per favore”– Subito dottore-
Questo è un paese in cui, fatta eccezione per pochi, la cosa pubblica diviene cosa privata; in cui gli scandali economici hanno come inspiratori governi e uomini politici; in cui la piaga del trasformismo è diventata una creatura perfetta e quindi la destra non ha alcuna remora a divenire sinistra e viceversa. Tutte le sere guardo arrivare la sera e sogno il Gattopardo ma vedo passare solo gli Uzeda.

martedì 19 gennaio 2021

FOGLI VUOTI

Sono andato lontano anche stavolta, anche se non era necessario, mi sono ritrovato lontano. E tu non mi hai riconosciuto in questo andirivieni ossessivo. Io torno sempre, ogni volta con una parte di meno, ogni giorno con un desiderio in più e un’opportunità di meno. Io torno sempre ma questa lunga ferita che mi divide, ogni giorno recita la sua litania. E mi condanna. Ripartirò lo stesso perchè non so sfuggire al mio destino e tu, un tempo, ti rifiutasti di crocifiggermi alla devozione assoluta dell’amore per te. Ripartirò come una girandola impazzita nell’assurda speranza che, per una volta, i cocci del mosaico, fortuitamente si ricompongano. E tu possa riconoscermi.

lunedì 18 gennaio 2021

Oggi niente da dire


Di cosa dovrei scrivere oggi? Certamente di politica o di libertà di stampa. Di storia, di poesia… quale? Di una storia raccontata da sempre ad uso e consumo di una parte, una poesia che invece di volare sopra si perde nei vicoli di una sintassi scontata? Di quale politica? Quella che ha perso tutti i punti di riferimento e perpetua se stessa nei modi e nei tempi di sempre? Quella che non usa il compromesso lecito ma sfrutta il potere di esserci nel modo più bieco? La libertà di stampa ad uso e consumo di una parte pronta, al momento opportuno, a rinnegare il ciclostile da cui è nata e negare, negare fino alla nausea tutto, parole, fatti, storia…persone? Il contatto continuo con persone cui è possibile solo concedere un falso apprezzamento stando ben attenti a non commettere nemmeno il più piccolo errore di battitura, a non mostrare mai le radici del proprio pensiero e della propria vita. I blog come diari virtuali ingessati dalla prepotenza altrui, la necessità assoluta di restare dentro i binari che altri hanno posato per far correre le nostre parole. Quello che sogno è di poter tornare ad amare il sogno. Sono diventato insopportabile? A volte credo di sì , sento il peso di un trascinamento incomprensibile e lacerante. Ma esiste anche la coscienza di non aver detto abbastanza, non nel modo giusto

domenica 17 gennaio 2021

Una storia d’amore

Questa è una storia d’amore, ne ha tutte le caratteristiche e, come tale, vive in quella perenne sospensione di futuro e di giudizio che le è propria. Ho pensato molte volte in tutti questi anni a possibili varianti, alle decine di “slidingdoors” che potevano aprirsi se… Infine sai cosa resta ? Restiamo noi. L’infinita bellezza che si insinua almeno una volta dentro la vita di ognuno di noi: hai ragione io non potevo salvarti, sei stata tu a salvare me!