sabato 25 marzo 2017

Efelidi

Non mi liberai ieri dello scandalo d’esistere Non lo farò nemmeno oggi preferendo la leggerezza di pensare ai giorni in cui pesavo poco e il viso avevo di lentiggini pieno come di papaveri in estate un campo di grano. Quel che fui mi trasfigura ogni giorno, quel che sono non riesce nemmeno ad ingannarmi.

giovedì 23 marzo 2017

IL GRANDE MAGO


Vorrei regalarvi qualcosa
che non avesse parentela
alcuna
con l’affetto
che fosse nemica giurata
della stima e della tranquillità.
Baciarvi i seni e
prendervi
ovunque mi assalisse la febbre
di farlo.
Non ditemi che tutto ciò non era
previsto,
non ditemi che volevate di più.
Vorrei spezzare le vostre braccia
che mi legano come
liane di selva
e blandiscono il mio cuore con
sorrisi senza fondo.
Lasciate che io mi sieda in mezzo
ai vostri occhi
e vi dica dove il grande mago
nasconde
il segreto che tende le nostre vite
le une sulle altre.
Quando saremo lì
potrà essere forse lo sgomento
di noi stessi
ad impedirci di contare tutti i modi
per parlare d’amore.

lunedì 20 marzo 2017

TECNICHE DI ALLUNAGGIO

Sono trascorsi tre domani, mi sono sembrati tre secoli sciatti: questo è il quarto! Non telefono, non telefona:19 e 21 della sera: il gatto vuole uscire sul balcone io no. Apro le imposte e lui va fuori, io mi lascio andare sul divano e penso, cerco, una soluzione per la sera. Arrivo massimo a programmazioni entro le ore 18 questa è la verità. Rimettersi in forma, analizzare, scrollarsi di dosso l’apatia, uccidere la noia minchia, riprendersi la vita…ma vaffanculo!
Adesso esco tirato a lucido, vado in un locale, mi siedo ordino un drink e mi guardo intorno con l’aria di uno capitato per caso. Sì, sì, poi assumo quello sguardo del tipo che nulla più lo tocca, figuriamoci una donna, ma che forse per un breve attimo… potrebbe regalarti un sorriso o una frase memorabile. Lo sguardo da pesce lesso di alta qualità insomma. Loro arriveranno attirate dalla mancanza del pene esibito, arriveranno sicuro e poi? Poi inizia la recita, il sogno ludico ( ho le mie fonti lessicali) il brivido breve, intenso e bruciante. Mezza parola, due mezze parole, un avverbio e un gesto con la mano: la guarderò negli occhi e mi dirò, in un centesimo di secondo, che gli occhi di una donna sono il portale per un’altra dimensione, lo penserò con tanta privata intensità che a lei arriverà come un’incertezza sottile e vibrante e godrà dell’immaginario legame che si sta creando…. Madonna che emozione, che goduria, sono troppo forte, adesso faccio una strage…… anzi no, mi alzo, ragazza, mi alzo anche se sei una gran bellezza ed io sono solo, mi alzo ti carezzo con lo sguardo e me ne vado.
E’ meglio, la recita funziona così senza coiti veri, senza prove, senza relazioni più lunghe di un battito di ciglia: senza reali realtà che poi illanguidiscono e muoiono,la recita funziona solo se è una vera recita.
Sta squillando il cellulare, stronzo sta squillando da almeno mezzo minuto, rispondi invece di meditare sulle scemenze più inverosimili; agguanto il cellulare e premo il tasto verde con la convizione che sia Lucio, il mio vecchio amico che mi chiede come va e se voglio uscire. Certo che voglio uscire Lucio, esco e ci diamo una botta di vita. – Pronto? – Pronto Enzo, ciao …come stai? Chi è…. non può essere lei, e se invece fosse lei? – Enzo? Ci sei ? E’ il modo in cui pronuncia la esse che la rende inconfondibile, una esse che ti sega in due.
– Giulia! Ciao…..silenzio….non puoi farmi una domanda così, troppo difficile e lungo. Una domanda di riserva? Dammi tempo.
Ride Giulia, ride mentre io sto morendo e questa non è una recita, ma Bonsai sta grattando i vetri delle imposte, anche lui vuole sapere il resto della telefonata.
– Giulia scusa apro i vetri al gatto…ecco… esci stasera e ti dico come sto. Se ci riesco-